Recensioni

Paolo Sanna

Ricordarsi dei buoni maestri non guasta, soprattutto quando scarseggiano. Ed è quel che ha fatto molto opportunamente Annunziata “Nunzia” Lai nell’allestire questa sua prima mostra personale, tanto tardiva e sofferta quanto ricca di stimoli e di motivi d’interesse.
Una galleria di convincenti tempere acriliche da cui, insieme a non comuni doti artistiche di base, emergono prepotentemente la benefica influenza de il sicuro bagaglio di conoscenze provenienti alla pittrice sassarese dall’insegnamento di grandi maestri quali Stanis Dessy, Mario Manca e Antonio Azza.
La loro lezione, come dire? ha lasciato il segno e si vede. Nella padronanza tecnico-espressiva, nel rigore stilistico, nel sapiente uso del colore, nella spiccata capacità compositiva, nell’estro e nella fantasia sempre presenti, nel gusto manifesto di una continua ricerca.
Fra sogno e realtà, in una perenne tensione verso il bello e attraverso soluzioni prevalentemente all’insegna dell’informale e dell’astratto, ma anche nel segno palese di un amore per il figurativo mai smesso o dimenticato.
Ne conseguono opere d’indubbio spessore, dinanzi alle quali è impossibile restare indifferenti, non farsi coinvolgere. Quando sono distese e sognanti o complesse e problematiche, che siano intriganti e immediatamente persuasive o fonte di più profonda attenzione e riflessione.
In spazi pittorici e creativi soltanto apparentemente limitati e/o limitanti, stante un’altra straordinaria capacità di Annunziata “Nunzia” Lai: quella di saper estendere, prolungare, proiettare ben oltre la tela ed il visibile i frutti di una sapienza e di una sensibilità artistica davvero apprezzabili.

Antonio Lai

Sulle opere della pittrice Annunziata Lai si possono fare alcune considerazioni che permettono di esaltarne i poliedrici aspetti.
Dotata di conoscenza approfondita delle tecniche grafico-pittoriche che riesce a materializzare sulla tela attraverso volumi di valori cromatici, valori che si possono interpretare, a volte con riferimenti legati alla realtà o alla materializzazione di ciò che è l'universo dell'inconscio. Realtà non intesa nel suo vero senso ma interpretazione della realtà , materializzazione di sensazioni, di emozioni, di stati d'animo di tutto ciò che la realtà suscita e che solo un artista riesce a concretizzare. Elemento dominante nelle sue opere è l'azzurro in quasi tutte le sue tonalità cromatiche. Colore che rapportato alla realtà permette di intravedere non solo ciò che è il cielo e il mare ma la ricerca di spazi, di profondità, di libertà come se volesse naturalmente cercare di penetrare in quel mondo interiore alla ricerca di un "qualcosa” che è difficile da identificare. Esaminando le sue opere è evidente che non si ferma all'utilizzo dell'azzurro ma propone anche alcuni vivaci cromatismi che danno all'osservatore attento la sensazione di un'arte in continua evoluzione e ricerca. Aldilà del tema che l'artista propone è ovvio che lascia libero l'osservatore di "entrare" nell'opera e renderlo partecipe di quella spaziante, profondità e senso di libertà che l'opera stessa trasmette.

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